In molti testi si ritrova la questione se parlare di “clienti” o “pazienti” (o “persone”, o “utenti”, o…).
Anche in Italia il tema viene affrontato, ma nei paesi anglosassoni e in special modo negli Stati Uniti la questione è molto sentita. D’altronde, le implicazioni connesse all’uso di uno o dell’altro termine sono importanti e in special modo gli psicologi dovrebbero sapere il peso che possono avere.
In Psicoterapie brevi Hoyt evita di approfondire l’argomento, ma fa una breve considerazione per poi ricordare un punto importante:
“Qualunque termine si usi, è importante aver ben presenti quali siano le sue implicazioni rispetto ai ruoli di chi è coinvolto, a chi ha il potere, e ai sottostanti meccanismi di cambiamento attesi.”
Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Direttore della collana Brief Therapies
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